Brancaleone Superiore, dove si respira l’antichità

brancaleone superiore

Brancaleone Superiore, borgo calabro abbandonato da anni, è uno dei borghi fantasma più suggestivi di tutta la Calabria.

La sensazione è che lì si respiri antichità. Non solo nei ruderi delle case ormai scoperchiate, senza più tetti, ma anche nelle piante e negli alberi che avvolgono i muri. Fichi monumentali che allargano le loro chiome ovunque trovino spazio. Piante a me sconosciute che sono cresciute sui muri. Grandi melograni come non ne avevo mai visti.

Fichi d’India arrampicati sulla roccia verticale, talmente grandi e carichi di frutti da temere che si stacchino dalla parete rocciosa da un momento all’altro.

Tutti alberi che devono aver nutrito tanti uomini vissuti alla loro ombra.

L’antichità la vedi anche nelle stratificazioni delle rocce. E nelle piccole grotte anguste dove pregavano i monaci venuti dall’est tanti secoli fa.

E poi quella luce così particolare che appartiene solo a questo pezzo di Calabria così difficile da definire. L’aggettivo che più la descrive è struggente. Ed anche quella sa di antichità.

Camminare nei sentieri fra le case, ti riporta proprio indietro nel tempo.

Non è molto in alto Brancaleone Superiore, solo 310 metri, eppure lassù ti senti così in alto. Un po’ quella sensazione che si ha in tutti i borghi calabri arrampicati sugli speroni dell’Aspromonte. Nati per difendersi dagli invasori che arrivavano dal mare. Si ha sempre un po’ quella sensazione di essere sul tetto del mondo. Laggiù, così vicino, c’è il mare e dietro le montagne. In mezzo i campi coltivati ad ulivi. Un panorama emozionante ovunque ci si giri dai belvederi del borgo abbandonato.

Gli unici abitanti sono gli uccelli e le lucertole che scappano appena sentono i tuoi passi. Gli unici rumori sono i loro rumori: cinguettii e fruscii. E il rumore del vento.

E poi le capre, che tornano spesso ad abitare il borgo.

La storia di Brancaleone Superiore

Anche la storia di Brancaleone Superiore è antica.

Nasce probabilmente tra il V° ed il VI° secolo con i monaci arrivati da Grecia, Siria e Cappadocia, in fuga dall’oriente per sfuggire alle persecuzioni musulmane. Inizialmente si nascosero proprio nelle piccole grotte naturali scavate dal vento nella roccia. I monaci strinsero presto legami con la popolazione locale, che fu notevolmente influenzata dalla loro cultura. I religiosi uscirono poi dalle grotte e costruirono un piccolo monastero attorno al quale nacque un piccolo borgo.

A partire da metà del 1300 il borgo passò di mano in mano ai signori che si succedettero in questa parte di Calabria: i Ruffo calabresi, gli Ayerbo d’Aragona, i Conti di Brancaleone, gli Stayti e i Carafa fino a Vincenzo VII° Marchese di Brancaleone che sarà l’ultimo feudatario prima dell’abolizione di questo sistema nell’agosto del 1789. In seguito fu conquistata dai Borboni francesi.

Il declino di Brancaleone Superiore iniziò con il terremoto del 1783 e poi dei successivi tre avvenuti a inizio novecento. Dopo i quali gli abitanti vennero spinti a trasferirsi nel nuovo abitato sorto sul mare. Fu solo dopo l’alluvione a metà degli anni ’50, che tutti gli abitanti rimasti furono obbligati ad abbandonare il borgo per occupare le nuove case costruite a valle e dotate di corrente elettrica, acqua potabile e servizi igienici non presenti nelle vecchie abitazioni.

Nel 2008 è stato qui istituito il Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus con un restauro conservativo che ha ripristinato i sentieri, i nomi delle vie, ripulito le grotte e restaurato la Chiesa Nuova Maria SS Annunziata alle porte del borgo.

Da qualche anno, grazie alla Pro-Loco di Brancaleone, a cui è stato affidata la gestione del vecchio borgo, Brancaleone Superiore è tornato ad essere oggetto d’attenzione e visitato.

Mi auguro così che possa tornare ad essere sempre più vivo.

Ti potrebbe interessare anche:

Pentedattilo, il borgo fantasma

Gallicianò, borgo calabro con l’anima greca

  1. Hai trovato la definizione calzante, il leit motive che accomuna i paesi fantasma: bellezza struggente. Proprio la bellezza che mi fa battere il cuore. Non conoscevo questo luogo, ma so già che sarà una destinazione obbligata di un viaggio in Calabria.

  2. Che tuffo nel passato! Ci sono stato 20 anni fa in una delle prime vacanze con i miei amici. Eravamo andati a visitare Brancaleone con una guida locale!

  3. Sarebbe bello se in Italia si riuscissero a recuperare più borghi abbandonati possibili per riportarli al loro antico splendore.
    Abbiamo un enorme potenziale di bellezza che andrebbe sfruttato al meglio.
    Non conoscevamo Brancaleone Superiore e siamo felici di averlo scoperto grazie al tuo articolo e alle tue splendide foto!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.